In anteprima vi presentiamo il testo scaricabile dell'articolo presentato al Convegno Speleosubacqueo di Dorgali (Sardegna): La storia delle esplorazioni nelle grotte sommerse del golfo di Orosei e le nuove frontiere della ricerca speleo subacquea.
Dorgali, 23 maggio 2015
Nell'ottobre del 1996 il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico fu chiamato ad intervenire per una piena improvvisa della Grotta di Bossea, in val Corsaglia (Piemonte). Un incredibile evento che coinvolse anche le abitazioni circostanti e la cui origine non è del tutto chiara: con ogni probabilità una frana di materiale fine tappò per un periodo abbastanza lungo un sifone finchè la pressione delle acque non sturò il tutto. Le riprese sono di B.Vigna ed il montaggio di R.Pavia.
Dopo mesi di duro lavoro è uscito il film della esplorazione del sifone finale del Lupo del gennaio 2012 nella quale Alberto Cavedon superò i 120 metri di profondità. Il film è disponibile su richiesta direttamente all'autore o presso la sede della Associazione Gruppi Speleologici Piemontesi
Mario Maffi un vecchio speleo di Cuneo ci scrive ... Cari Attilio e Alberto, certamente non ci conosciamo: io sono Mario Maffi uno dei tre fondatori (nel 1953) del Gruppo Speleologico di Cuneo (tutt'ora in attività malgrado i miei 79 anni). Ho seguito tramite l'AGSP con particolare interesse tutta la spedizione all'Arma del Lupo anche perché a fine anni '60 inizio anni '70 con Gianni Follis ed assistiti dal GSP tentammo il passaggio del primo sifone segnato nel rilievo come "lago 1 e 2". A quei tempi non si conoscevano ancora le gallerie che aggirano quel sifone. Gianni penso avesse conseguito un qualche brevetto subacqueo, ma io no anche perché non ho mai imparato a nuotare. La grande curiosità speleologica mi spinse anche a tentare le vie subacquee. Quando mi resi conto che era sufficiente avere una bombola che mi riempisse i polmoni sott'acqua e due pinne ai piedi che ti dessero una spinta più ovviamente una muta in moltoprene da 8 mm e relativi piombi di zavorra, non era certo necessario saper nuotare. La spedizione non ebbe esito positivo per l'eccessiva corrente contraria: nella risalita per uscire nel secondo lago la galleria si stringeva ed il corpo del sub praticamente faceva da tappo opposto alla corrente. tentammo 5 o 6 volte, Io mi ancorai alle pareti e Gianni mi posò i piedi sulle spalle, cercai di spingerlo in alto ma fu tutto invano. Mi rovinò addosso e ci ritrovammo nel primo lago. Sono vecchie storie degli albori della speleologia piemontese.
Ora cari amici potete capire perché ho seguito con particolare interesse la vostra immersione. Non mi resta che da complimentarmi con voi ed augurarvi un ulteriore sforzo nelle prossime immersioni.
Lo speleosauro Mario (l'immagine a fianco è anch'essa storica di Saverio Peirone)